Monte Marenzo

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Monte Marenzo
comune
Monte Marenzo – Stemma
Monte Marenzo – Bandiera
Monte Marenzo – Veduta
Monte Marenzo – Veduta
La parrocchiale di San Paolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoPaola Colombo (Un paese per star bene) dal 9-6-2015
Territorio
Coordinate45°46′N 9°27′E / 45.766667°N 9.45°E45.766667; 9.45 (Monte Marenzo)
Altitudine440 m s.l.m.
Superficie3,06 km²
Abitanti1 823[2] (31-05-2023)
Densità595,75 ab./km²
FrazioniLevata[1]
Comuni confinantiBrivio, Calolziocorte, Cisano Bergamasco (BG), Torre de' Busi (BG)
Altre informazioni
Cod. postale23804
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097052
Cod. catastaleF561
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 694 GG[4]
Nome abitantimontemarenzini
Patronosan Paolo
Giorno festivo25 gennaio Conversione di San Paolo

7 ottobre Beata Maria Vergine del Rosario

Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Marenzo
Monte Marenzo
Monte Marenzo – Mappa
Monte Marenzo – Mappa
Posizione del comune di Monte Marenzo nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Monte Marenzo (San Pàol in dialetto bergamasco, Mùnt Marenz in dialetto lecchese[5][6]) è un comune italiano di 1 823 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia. È situato nella Valle San Martino e fino al 1992 apparteneva alla provincia di Bergamo.

Il comune è territorialmente diviso in due aree con caratteristiche storiche-ambientali-sociali ed economiche tra loro differenti: il centro paese - "San Paolo" - nel quale si concentra una forte presenza residenziale e la frazione Levata dove, oltre ad alcuni nuclei abitativi, è presente una rilevante attività artigianale ed industriale. Il centro paese e la frazione Levata sono ancora collegati tra loro da un tratturo agricolo, percorribile unicamente da pedoni; attualmente l'effettivo collegamento viario tra le due zone avviene attraverso il comune di Calolziocorte su strade provinciali e statali. Monte Marenzo è attraversato dalla strada statale n. 639 dei laghi di Pusiano e di Garlate e dalla linea ferroviaria Lecco-Bergamo in località Levata. I principali corsi d'acqua presenti all'interno del territorio comunale sono i torrenti Carpine, Prisa, Bisone e Premagiò.

Storia[edit | edit source]

Medioevo[edit | edit source]

Il territorio iniziò ad essere abitato in epoca romana, dato che si trovava lungo una diramazione della strada Bergamo-Como. Poi durante le invasioni barbariche si costruirono varie fortificazioni e nel 1137 è menzionata una "corte" e la chiesetta di Sant'Alessandro a Turni. Una di queste era sulla collina di Santa Margherita ed era il castello Cantagudo e fuori dalle sue mura sorgeva il sacello di Santa Margherita. Molte proprietà sul territorio di Monte Marenzo appartenevano al monastero di San Giacomo di Pontida, che l'aveva ottenute per donazione dai de Villa e i Marenzi, forse antenati dei successivi Capitanei o Cattanei di Marenzo. Dopo la pace del 1185 col Barbarossa la zona entrava nell'orbita del comune di Bergamo, che nel 1238 era in possesso del castello di Marenzo e del suo territorio. Nel 1216 il territorio di Monte Marenzo era provvisto anche di una sua parrocchia relativamente autonoma dalla plebana milanese di Brivio e almeno dal 1234 la chiesa di San Paolo ne fu il centro, Monte Marenzo rimase alla diocesi di Milano fino al 1787, per passare poi alla diocesi di Bergamo, mantenendo però il rito ambrosiano.

Il centro abitato di Monte Marenzo fu schierato con i guelfi e quindi insorse contro il dominio Visconteo della Signoria di Milano seguendo le famiglie dei Colleoni e dei Capitanei; sostenne quindi prima Pandolfo Malatesta e poi Tuzzano Rota. Nel 1433 entrò nel territorio della Repubblica di Venezia e di conseguenza la parrocchia di San Paolo divenne del tutto autonoma nel 1435 la quale venne ampliata nel 1494. Nel 1597 la popolazione era di circa 360 abitanti ed era formata per lo più da contadini alle dipendenza dei Cattaneo, Ginammi, Mangili e Corazza. Era coltivata la vite che nel XVII secolo offriva lavoro anche agli immigrati dei territori vicini.[7]

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini n. 3023 del 5 dicembre 1978.[8][9]

Stemma

«D'oro, ad un monte all'italiana di tre vette di verde, cimato da una torre d'azzurro, merlata di tre alla guelfa; ferma con gli artigli sui merli, un'aquila di nero. Ornamenti esteriori da Comune.»

L'aquila è ripresa dallo stemma della famiglia Marenzi (d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo) e poggia su quello che sembrerebbe essere il castello medievale di Cantagudo, di cui oggi rimangono alcuni ruderi. La montagna sottostante richiama il toponimo di Monte Marenzo.[10]

Gonfalone

«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Monte Marenzo. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[edit | edit source]

Gli stranieri residenti nel comune sono 137, ovvero il 6,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:

  1. Costa d'Avorio, 40
  2. Marocco, 24

Lingue e dialetti[edit | edit source]

Oltre alla lingua italiana che rimane quella maggiormente utilizzata, a Monte Marenzo è parlato il dialetto bergamasco, una variante appartenente al ramo orientale della lingua lombarda, che si è diffuso grazie al legame di lunga data che lega la Valle San Martino a Bergamo[14]. Le parlate locali nella zona occidentale della Valle, risentono della vicinanza a Lecco e di conseguenza il vernacolo locale presenta delle affinità con il dialetto lecchese del quale riprende diverse parole[15].

Amministrazione[edit | edit source]

Sindaco Paola Colombo (Per una comunità solidale) dal 26/05/2014

Note[edit | edit source]

  1. ^ Monte Marenzo (LC) - Italia: Informazioni
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 419, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Cenni Storici Monte Marenzo, su comune.monte-marenzo.lc.it.
  8. ^ Monte Marenzo, decreto 1978-12-05 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  9. ^ Simboli Monte Marenzo, su Comune di Monte Marenzo.
  10. ^ Torre de' Busi in festa per i 30 anni dello stemma comunale. Le descrizioni dei 'simboli' dei paesi della Valle San Martino, su leccoonline.com. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  11. ^ Chiese di Monte Marenzo, su comune.monte-marenzo.lc.it.
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 21 febbraio 2013 (archiviato il 22 giugno 2013).
  14. ^ Val San Martino Spot. Dialetto Bergamasco, su valsanmartinospot.it. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato il 10 agosto 2018).
  15. ^ Antonio Martinelli, La Valle San Martino nella storia, Istituto Grafico Litostampa Gorle, 1987, p. 24, ISBN non esistente.

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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